LA NUTRIGENOMICA
- Domenico Giuffrè
- 17 mar 2017
- Tempo di lettura: 1 min

Se già da tempo è noto come i nostri geni determinino risposte specifiche al cibo che introduciamo (Nutrigenetica); oggi appare sempre più chiaro che i nutrienti possono condizionare l'espressione genica (Nutrigenomica).
La Nutrigenomica è la scienza che studia le correlazioni tra il cibo ed il genoma al fine di prevenire malattie cronico-degenerative (Dislipidemie, Diabete di tipo 2, Patologie cardiovascolari).
I nutrienti non sono in grado di modificare la sequenza delle basi azotate del nostro DNA, ma agiscono, ad esempio, impedendo l'espressione genica,ossia la capacità che ha un gene di produrre proteine (ciò potrebbe modificare il metabolismo lipidico, piuttosto che glucidico).
Oggi si conoscono molti nutrienti dotati di queste capacità. Uno stato infiammatorio potrebbe essere ridotto dall'introduzione di acido folico (presente in verdure a foglia verde e legumi), di colina (presente nelle uova e nella soia) e di Vitamina B12 (contenuta in fegato, polpo, cozze); al contrario un'eccessiva introduzione di grassi sembrerebbe sia coinvolta con la scorretta espressione di geni responsabili della sintesi di un recettore (situato nell'ipotalamo) per l'ormone malacortina, ciò determina, nell'individuo, una ricerca di cibi ad alto contenuto di grassi.
Le previsioni per il futuro ci dicono che una dieta a partire dall'analisi del DNA non è proprio dietro l'angolo.
Le malattie muti-fattoriali prevedono l'interazione anche di 10-20 geni differenti, questo comporta che gli studi saranno ancora lunghi.
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